20 Aprile 2013

Le dimore storiche della pianura bresciana:
Palazzo Maggi a Cadignano (Verolanuova)

Il borgo di Cadignano

Palazzo Maggi sorge a Cadignano, oggi frazione di Verolanuova (BS). Dei suoi abitanti ci parlano documenti del XII e XIII sec. Nel 1408 Fachino Maggi, commissario di Pandolfo Malatesta, edificò o restaurò in questa località, il castello che, nel 1427, fu conquistato dalle milizie del Carmagnola quando il territorio bresciano passò con la Repubblica veneta. Ricerche attendibili accreditano a Cadignano l'onore di aver dato i natali nel 1499 ad Agostino Gallo.
Il Palazzo è un complesso architettonico assai rilevante. E' composto da unità residenziali e corti rustiche che occupano, in sostanza, tutto l'isolato. La costruzione, che risale al 1550, sorse presumibilmente sulle rovine del castello di dimensioni ben più piccole, che all'epoca aveva perso ogni funzione difensiva. È un esempio bellissimo e singolare di palazzo cinquecentesco della bassa pianura bresciana, utilizzato nel rinascimento come casa padronale della famiglia Maggi. Dall'esterno si presenta austero e senza particolari segni di pregio architettonico se non nel cornicione, eseguito in forma più evoluta rispetto ai coevi che si potevano realizzare ancora a mensoloni. Il prospetto verso il brolo a monte presenta una fronte ben distesa fra due corpi avanzati, quasi fossero basi per torrioni. Verso mezzodì la facciata assume un aspetto architettonico più complesso; presenta un portico di dimensioni cospicue, formato da sette arcate con pilastri in muratura. Sotto il grandioso porticato, l'abitazione vera e propria, completata solo per metà nella parte a sera, con sale affrescate da uno dei più validi artisti bresciani del 500, Lattanzio Gambara.
Gli affreschi raffigurano scene religiose e mitologiche, incorniciate da bordature in stucco di valido effetto. Nella sala utilizzata come oratorio da Paolo Maggi, sono ben visibili negli scomparti della volta, possenti figure di profeti, accompagnate nei voltini da deliziose grottesche e fatti dell'Antico testamento.  Il committente dell'opera fu quasi certamente Paolo Maggi che nel XVI secolo risulta proprietario dei beni di Corzano. Ad affrescare soffitti e volte all’interno del palazzo contribuirono altri pittori del periodo, fra cui Giulio Campi ed altri artisti di scuola bresciana che talvolta ricordano i modi degli Aragonese.
L'edificio rimase proprietà dei Maggi fino alla fine del 600. Nel 1791, accanto al Palazzo (nella porzione più prossima alla torretta), sorse la chiesetta, dedicata al beato Sebastiano Maggi, con elementi decorativi che si rifanno allo stile del Corbellini. Oggi il palazzo è proprietà della famiglia Tiefenthaler.


Il Touring Club Italiano organizza per il 20 Aprile una visita guidata gratuita per i soci.

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