Calvisano
Dopo Quinzano d'Oglio e Verolanuova, eccoci ora a scoprire la città di Calvisano.
Il TCI, Club di Territorio di Brescia, organizza per sabato 25 Maggio una visita guidata.
Informazioni: segreteria@clubtouringbrescia.it - tel. 3664378715
Partecipazione gratuita, aperta a tutti. Prenotazione obbligatoria
La storia di Calvisano affonda le radici dell’antichità romana, negli insediamenti longobardi e benedettini ponendosi, verso la fine dell’età medioevale, come uno dei centri più interessanti della Pianura Bresciana dal punto di vista artistico, con testimonianze che spaziano da forme tardo gotiche – proto rinascimentali a quelle del Rinascimento maturo (Moretto e Romanino) con esempi di manierismo, premessa al notevole patrimonio del Seicento e Settecento.
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Il nostro itinerario inizia con la visita alla chiesa di Santa Maria della Rosa, edificata nel 1481 sui resti della primitiva chiesetta extra moenia di San Pietro martire, accanto al convento dei domenicani, fondato l'anno precedente. Si tratta della più ampia chiesa domenicana, tuttora esistente in provincia. e ancora oggi conserva importanti affreschi databili dal tardo Quattrocento al Sei-Settecento: i dipinti più antichi presentano forti analogie con quelli della chiesa del Carmine a San Felice del Benaco e della Pieve di Gussago Dell’antico convento è visitabile il chiostro, annesso alla chiesa, e una vasta sala che lo precede, detta "delle Tele", nella quale sono conservate tele del '500 e del '600.
La visita prosegue alla chiesa di San Giovanni Battista (o dei Disciplini). Costruita nel '400, ospitava la confraternita dei "Cruce signati". Contiene affreschi ('400-'600), alcuni dei quali opera di allievi del Foppa. Ridotta nell'800 a magazzino, la Disciplina è stata recentemente restaurata.
Segue la visita alla chiesa parrocchiale dei SS. Michele e Silvestro. L’edificio assunse le forme attuali nel 1735-55, e al '700 risalgono le statue della facciata. Conserva importanti dipinti del Romanino, del Moretto, di Giambettino Cignaroli e di Carlo Carloni, pittore attivo in Italia, Austria e Germania nella prima metà del ‘700.
L’itinerario prevede anche una passeggiata nel centro storico, entro il perimetro dell’antico castrum medievale, con brevi cenni agli edifici pubblici più significativi in piazza XX Settembre (antico palazzo comunale, palazzo del vicario veneto e gendarmeria, palazzetto della famiglia Schilini, porta settentrionale con riferimenti all’antico culto di san Michele, portici, porta meridionale con torre settecentesca e riferimento al culto della Beata Cristina Semenzi; visione dall’esterno del monumentale palazzo Polini - Lechi, edificato nel secondo ventennio del Settecento su strutture rustiche precedenti)
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