27 Ottobre 2012

Tesori nascosti della pianura bresciana (1):
Quinzano d'Oglio
Visita alla pieve romanica, a San Rocco e alla parrocchiale di San Faustino, chiese ricche di storia e di pregevoli opere artistiche.
Sabato 27 Ottobre, ore 15
La Chiesa della Pieve
La chiesa della pieve di Quinzano, una tra le pochissime della provincia che conservi attorno a sé il cimitero primitivo, è probabilmente una delle prime chiese battesimali della bassa pianura al confine con l’Oglio ed ebbe un ruolo rilevante nel circondario soprattutto dal secolo XI: alla fine di questo secolo probabilmente risale la struttura originaria della costruzione romanica. Purtroppo fu più volte rimaneggiata nel tempo, ma ha conservato dell’edificio antico l’abside maggiore, caratterizzata all’esterno da resti dell’originaria decorazione in cotto dal bel colore rosso vivo, mentre all’interno vi figurano ancora consistenti tracce di affreschi dell’inizio del secolo XII: un Cristo Pantocratore, affiancato dai simboli degli evangelisti e altre figure di santi e profeti, nonché un paio di scene della passione. Altri affreschi del ‘400 di scuola bembesca decorano l’aula, che conserva anche interessanti dipinti provenienti da una grande chiesa francescana rasa al suolo in età napoleonica.
Accanto all’ingresso settentrionale della pieve, sorge tuttora integralmente conservato l’antico battistero, già trasformato in cappella e ora adibito a sacrestia, con al centro il basamento di un caratteristico fonte battesimale forse di età carolingia. Davanti a un gentile affresco di una Madonna del latte di fine ‘300 sorse nel 1599 un santuarietto, oggetto fino a oggi di profonda devozione da parte dei quinzanesi.
Camillo Pallegrino - La natività di Maria (post 1600)
La Chiesa di San Rocco
La chiesa di San Rocco nacque dopo il 1478 come cappella votiva contro la peste; fu poi ingrandita nel 1513, e divenne la chiesa vicinale della zona del paese a nord del torrente Savarona, il cosiddetto Mercàt. La vicinìa vi investì sempre molta cura, sono dimostrata dalle numerose opere artistiche che la chiesa contiene: in particolare i dipinti del presbiterio, opera del pittore cremonese Gian Giacomo Pasino, e il preziosissimo organo (probabilmente opera di Ercole Vavassori degli anni 30 del ‘600) che secondo gli esperti conserva quasi intatta la sua struttura fonica originaria, anche se purtroppo per mancanza di manutenzione è in disarmo da oltre mezzo secolo. Il campanile (1603), progettato e decorato dall’architetto Nicolò Alberghino da Lavena, è forse la costruzione più elegante che si trovi in paese
La Parrocchiale di San Faustino
La chiesa di San Faustino, parrocchiale dal 1600, sorge all’estremità settentrionale dell’altura che racchiudeva fino a metà del secolo XIX il centro fortificato, il cosiddetto Castèl. Nel ‘400 era una piccola cappella, progressivamente allargata su tutti i fronti fino a divenire un ampio edificio a tre navate. L’abside accoglie una pala del primo ‘500, probabile opera di Callisto Piazza, raffigurante Cristo risorto fra i santi Faustino e Giovita, titolari della chiesa e patroni del paese. Fra diverse altre opere d’arte di varia epoca, la chiesa conserva una bellissima Ultima cena (1646), considerata dalla critica il capolavoro del pittore Ottavio Amigoni, proveniente dalla soppressa chiesa delle Dimesse.
La Disciplina
Accanto alla parrocchiale sorge la disciplina dei Santi Bernardo e Martino, completamente affrescata all’interno da Andrea Bellanda (1645-46) e dotata di un originale matroneo, ma purtroppo chiusa al pubblico ormai da molti decenni.
San Faustino - veduta aerea
Informazioni e prenotazioni:
Touring Club Italiano
Tel: 3664378715
segreteria@clubtouringbrescia.it

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