La Chiesa di Santa Maria della Carità a Brescia rinasce a nuova vita
(fonte: Fondazione CAB)
La chiesa di
Santa Maria della Carità, conosciuta anche come chiesa del Buon Pastore, poiché
retta fino al 1998 dall'adiacente monastero omonimo, è una chiesa di Brescia,
posta lungo via Musei all'incrocio con via Gabriele Rosa. Impostata su una
caratteristica pianta ottagonale, ospita un notevole apparato decorativo
barocco e alcune opere, anche scultoree, degne di nota.
Storia
La chiesa viene
edificata a partire dal 1640 su progetto dell'architetto Agostino Avanzo, per
volere del sacerdote Pietro Franzoni, superiore del Pio Istituto delle
Penitenti, e grazie al contributo economico della popolazione. Già nel 1654 la chiesa ha esposto, al suo
interno, il miracoloso affresco della Madonna della Carità, opera della fine
del Quattrocento - inizio Cinquecento, originariamente posta nel cosiddetto
monastero di San Girolamo, retto dalle suore carmelitane, oggi ex Caserma
Randaccio in via Lupi di Toscana. Il
cantiere di lavoro durò fino al 1655.
Il nuovo edificio si sovrappose al precedente, dedicato alla Maria
Maddalena, con il ben preciso scopo di accogliere al suo interno una fedele
riproduzione della Santa Casa di Nazareth, custodita nel Santuario della Santa
Casa a Loreto, riproduzione che vi fu difatti posta nel 1658.
Del santuario
precedente si mantennero i due altari laterali e le relative pale, che furono
ricollocati nella nuova chiesa e che ancora oggi sono presenti.
La struttura
subì importanti rifacimenti dal 1730 in poi, grazie all'interessamento del
sagrestano Busi, nuovamente sostenuto dai fondi del popolo. L'altare maggiore
viene sostituito da uno molto ricco e fastoso dei Calegari, in marmo, adornato
da una elaborata balaustra sul davanti e, lateralmente, da due statue di
Dionigi Cignaroli. Al centro fu posto l'affresco della Madonna della Carità.
L'interno viene anche totalmente ridipinto: nel 1731 Giuseppe Orsoni affresca
le pareti, mentre nel 1733 Bernardino Boni dipinge a olio le lunette sotto la
cupola con i principali episodi della vita della Madonna. Anche la cupola, nel
corso del secolo, sarà affrescata da Ferdinando Cairo e Luigi Vernazal. Nel 1744 viene eretto il portale d'ingresso
e, poco dopo, vengono posizionate, ai lati della facciata, le due statue di
Antonio Ferretti e Alessandro Calegari. Altra opera di rilievo è la posa del
pavimento ad elaborati e complicati intarsi marmorei, conservatosi pressoché
intatto. Nell'Ottocento verrà installato, sulla cantoria in controfacciata, un
organo Tonoli.
Alla fine
dell'Ottocento la giurisdizione della chiesa passò alle suore del vicino
monastero del Buon Pastore, dal quale la chiesa prese il nome che tuttora la
accompagna accanto a quello originale. Nel 1998 le suore si trasferirono a
Mompiano e, su disposizione del vescovo Bruno Foresti, l'amministrazione della
chiesa fu trasferita alla parrocchia del Duomo.
Dal 1567 nel
santuario si pratica la Santa Messa quotidiana, mentre la tradizione del
Rosario risale al 1693.
Esterno
La facciata
della chiesa è di genere tradizionale e non tradisce la conformazione
ottagonale interna. Il colore
dominante è l'ocra, che diventa giallo chiaro in corrispondenza delle lesene,
che dividono la facciata in due ordini: lesene doriche su quello inferiore e
corinzie su quello superiore. Sull'asse
centrale si aprono il portale d'ingresso e, al di sopra, un grande finestrone
rettangolare, mentre un timpano triangolare corona l'intera facciata. Ai lati
di questa sono poste le due statue, prima citate, di Antonio Ferretti e
Alessandro Calegari: in particolare qu
ella di
quest'ultimo, a destra, rappresenta una figura femminile che regge il modello
di una casa, a testimonianza dell'originario scopo per cui la chiesa era stata
costruita, cioè ospitare la riproduzione della Santa Casa.
Il portale
Il portale della
chiesa di Santa Maria della Carità è, di solito, l'unico particolare per cui
questo edificio è ricordato frequentemente. Le due colonne libere color ferro
che lo compongono, difatti, provengono dall'antica Basilica di San Pietro de
Dom, demolita nel 1603 per realizzare il Duomo nuovo: si tratta, perciò, di due
delle sole dieci colonne giunte fino a noi delle ventotto originali che ne
costituivano il colonnato interno. Il
materiale che le compone è marmo egiziano scuro ed erano, a loro volta, già
colonne di spoglio di epoca romana, probabilmente estratte nei pressi del foro
romano della città. I capitelli ionici
in sommità, ovviamente, sono successivi.
Interno
L'interno, come
già detto, è impostato su una pianta ottagonale, dove è comunque favorito un
asse principale grazie all'allineamento dell'ingresso e del grande altare
maggiore, che si presenta come un grande involucro cubico in legno e marmo
dentro il quale è custodita la riproduzione della Santa Casa. Sulle pareti, diametralmente opposti e in
linea ortogonale con l'asse centrale, si trovano i due altari laterali in
legno, già contenuti nella precedente chiesa e qui ricollocati.In quello di
sinistra è posta una pala raffigurante la Maria Maddalena di Antonio Gandino, a
destra i Santi Sebastiano, Antonio e Rocco di Francesco Paglia, entrambe opere
seicentesche. Sull'altare maggiore, invece, è conservato l'affresco staccato
della Madonna della Carità.Alla chiesa è annesso un piccolo santuario e la
canonica dove sono custodite altre opere degne di interesse, fra cui lapidi,
affreschi del Cinquecento facenti parte della precedente struttura e tele di
vari autori.
La Chiesa della Carità rinasce a nuova vita
I sistemi di ancoraggio utilizzati per la messa in sicurezza delle chiesa
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La meravigliosa cupola della Chiesa |
La Chiesa della Carità rinasce a nuova vita
L’intervento di consolidamento della
cupola è stato realizzato mediante l’installazione di ancoraggi orizzontali,
passivi, inseriti in perfori passanti, di lunghezza totale variabile da 10,30 m
a 14,00 m; gli elementi di rinforzo sono stati posizionati alla quota di
imposta della cupola in corrispondenza dei lati dell’ottagono su due livelli
sfalsati con l’incrocio in corrispondenza di ciascuno spigolo degli spicchi
della cupola. L’effetto di cerchiatura, ad anello chiuso, necessario per
contrastare le spinte orizzontali delle volte contrapposte è stato ottenuto col
sormonto delle barre rettilinee nelle zone di ancoraggio alle estremità.
I sistemi di ancoraggio utilizzati per la messa in sicurezza delle chiesa
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