Lunedì sera, 7 Maggio, alle ore 20:00, presso la chiesa di San Giuseppe verrà eseguita la Passione secondo San Matteo di J.S.Bach. Interpreti: Coro misto e Coro di voci bianche del Conservatorio di Darfo Boario Terme, Coro Antiche Armonie di Bergamo, Heidelberger Studentenkantorei, Junge Kantorei Freiburg, Ensemble barocco Luca Marenzio.
Ingresso libero
Qualche notizia sulla Chiesa di San Giuseppe
La chiesa di San
Giuseppe, situata in Via Gasparo da Salò, fu edificata dai Frati Minori
Osservanti fra il 1519 e il 1580. La
facciata è settecentesca. All’interno la chiesa è divisa in tre navate. L’ampia
volta a botte della navata centrale, decorata con ornati geometrici, è sorretta
da otto massicce colonne e conferisce un forte senso di unità spaziale a tutto
l'insieme. Ai due lati della navata centrale si trovano venti cappelle dedicate
ai Santi protettori delle varie corporazioni. Al tempo dell’edificazione della
chiesa, tutto il quartiere attorno all’edificio era ricco di botteghe e di
commercio, le cui associazioni di categoria venivano rappresentate nella
chiesa. Tra i patroni dei mestieri, c’è ad esempio S. Lucio,
protettore dei casari e dei salumieri, S. Crispino patrono dei calzolai e dei
pellettieri, S. Omobono patrono dei sarti. La chiesa stessa è dedicata a San Giuseppe, patrono degli
artigiani.
La chiesa
conserva un notevole patrimonio artistico, costituito da affreschi romanici e da
dipinti di Floriano Ferramola, Ferdinando del Cairo, Antonio Gandino, Francesco
e Jacopo Paglia, Camillo Rama, Pietro Avogadro e Pietro Scalvini.
Nella grande
cantoria c’è il monumentale organo di Graziadio Antegnati (1581), che conserva
eccezionali caratteristiche sonore. Il cinquecentesco coro ligneo è opera dello
scultore clarense Clemente Zamara.
San Giuseppe può
essere definita il Pantheon musicale bresciano, in quanto qui giacciono le
spoglie di molte personalità distintesi in campo musicale nella storia della città.
Le tre più significative sono: Costanzo Antegnati, importante componente
dell'antichissima famiglia di organari bresciani (all'inizio della navata
sinistra), Gasparo da Salò, che fra i primi realizzò e mise a punto il violino
(il luogo di sepoltura non è noto. L’atto di morte recita solamente: Messer Gasparo di Bertolotti maestro di
violini è morto e sepolto in Santo Joseffo), Benedetto Marcello, grande
esponente della musica barocca italiana. Quest’ultimo, è sepolto al centro in
fondo alla navata centrale, subito prima dei grandini che salgono all'altare. Morì
a Brescia il 24 luglio 1739. Una targa esterna alla chiesa, posta nel marzo
1881, scolpita da Davide Lombardi su disegno del Tagliaferri e dettata dal
prof.Gallia, ricorda la figura del musicista. Sbaglia però la data della morte,
“17lulio”.
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La tomba di Benedetto Marcello |
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