Domenica 24 Febbraio 2013


Tesori nascosti della pianura bresciana (2):
Verolanuova
Domenica 24 Febbraio, ore 14.45: Itinerario guidato con il Touring Club Italiano
Verolanuova (antica Verola Alghise) è una città ricca di edifici civili e religiosi di grande valore artistico. In base alle testimonianze del Guerini, il territorio di Verolanuova, come quello di Verolavecchia, viene sottoposto intorno al 760 ad una bonifica agraria per volere degli ultimi re longobardi da parte dei monaci e vassalli della nascente Badia di Leno, che essi stessi avevano fondato. Con l’avvento del regime feudale, la storia di questo paese coincide con quella della famiglia Gambara che domina su questo feudo e stabilisce qui la sua dimora a partire dalla fine del XII secolo. Fino alla fine del 1700, Verolanuova ricopre il ruolo di una vera e propria capitale all’interno del principato economico, culturale ed artistico costituito dai feudi di questa potente famiglia bresciana. L’intervento dei Gambara non si limita solo alle residenze di famiglia, ma segna l’urbanistica della città e l’aspetto degli edifici sacri, dall’antica parrocchiale di San Lorenzo, poi sede della Disciplina, alla nuova grande Basilica seicentesca, allo scomparso Convento dei Padri Cappuccini.
Palazzo Gambara
Il nostro itinerario parte dalla meravigliosa piazza principale del paese, Piazza della Libertà, del XVII sec. che al tempo era parte del giardino privato del Palazzo Gambara, oggi Palazzo del Comune, tant'è  vero che si può osservare la sua forma ad anello tipica dei maneggi dell'epoca. Si prosegue con la visita alla monumentale Parrocchiale, la Basilica romana minore di San Lorenzo Martire.  Ricostruita nel Seicento subito dopo la devastante pestilenza del 1630, la chiesa è stata arricchita di opere d’arte dal mecenatismo dei Gambara. Vanta due enormi tele (mq 66 ciascuna: Caduta della manna e Sacrificio di Melchisedec) eseguite nel 1740-41 da Giambattista Tiepolo. Poco distante è la Chiesa della Disciplina (sec. XIV-XVI), già chiesa parrocchiale di S. Lorenzo, affiancata da una armoniosa torre campanaria tardo gotica (1473). La chiesa della Disciplina, abbandonata per lungo tempo e riaperta solo da pochi anni, conserva nel suo interno copiose tracce della decorazione quattro-cinquecentesca ad affresco ed il monumento funebre del Conte Nicolò II Gambara (+1592), vero e proprio capolavoro della scultura bresciana del Manierismo, opera di Pietro Maria Bagnatore. L’itinerario prosegue con la visita al Castel Merlino, la più antica residenza della famiglia Gambara in Verolanuova, collocata su un'altura che emerge dalla campagna e che un tempo era circondata da un fossato. Il maniero porta questo nome in quanto Brunoro I, uno dei personaggi di maggior spicco della dinastia, volle dedicarlo alla moglie Ginevra intitolandolo a Merlino, il mitico mago dei poemi cavallereschi. Dopo una breve passeggiata lungo il Borgo Medievale e il fiume Strone, la visita giunge alla sua ultima tappa, Palazzo Gambara, ora municipio, edificato nel ’500 dall’architetto Dionisio Baldo di Pralboino. La sontuosità è annunciata dalle balaustre marmoree del ponte che attraversa la roggia Gambaresca e porta al cancello, ornato dalle statue barocche di Minerva e Marte. All’interno vi sono quattro sale con volte decorate a quadrature dal Malosso (sec.XVIII).
Basilica: Particolare di una delle tele del Tiepolo
Info: 3664378715segreteria@clubtouringbrescia.it 

Domenica 20 Gennaio 2013


Le iniziative del Touring Club Italiano sul territorio di Brescia
Domenica 20 Gennaio 2013, ore 14.45
La “chiesa degli artigiani” e la “chiesa dei condannati”: Passeggiata artistica tra le chiese di San Giuseppe e San Giorgio
Interno della Chiesa di San Giuseppe
L’itinerario proposto ripercorre la storia di due chiese del centro storico di Brescia, ponendo l’accento sulla peculiare “funzione” che questi due luoghi sacri rivestirono tra il 16° e il 18° secolo.
“La chiesa degli artigiani: San Giuseppe, situata in Via Gasparo da Salò, fu edificata dai Frati Minori Osservanti fra il 1519 e il 1580. A questa chiesa, sorta nel cuore di Brescia, in un quartiere ricco di botteghe artigiane e attività commerciali, fecero capo le varie corporazioni di arti e mestieri. Fu così che dieci cappelle situate ai lati della navata centrale vennero dedicate ai Santi protettori delle varie associazioni di maestri artigiani. Ognuna di esse rispecchia particolari vicissitudini legate ad una lunga storia di devozioni. Ed ecco raffigurati, tra i vari Santi, S. Lucio, protettore dei casari e dei salumieri, S. Martino, protettore dei barbieri, S. Crispino patrono dei calzolai e dei pellettieri e S. Omobono patrono dei sarti.
 “La chiesa dei condannati”: A poche decine di metri di distanza si erge San Giorgio. Fondata nella seconda metà del Duecento, affonda in realtà le sue origini in tempi molto più antichi in quanto la presenza di alcuni frammenti lapidei proverebbe l'esistenza in sito di un edificio sacro risalente al’ VIII-IX secolo. San Giorgio fu la prima residenza dei Frati Minori in Città, e, dalla fine del ’500 divenne sede della Confraternita di Santa Maria della Misericordia, istituita per l’assistenza ai condannati a morte. che aveva inizialmente la sua sede nella chiesa di Sant'Agostino al Broletto. A partire dagli anni '80 del XX secolo venne avviato il progetto di recupero con il restauro conclusosi nel 2010, anno in cui la chiesa è stata riaperta al pubblico. Lo scavo archeologico ha portato al ritrovamento di tre stanze di sepoltura comuni del XVII secolo – finora se ne conosceva solamente una –. Qui venivano gettati i corpi dei condannati attraverso botole ricavate lungo il sovrastante “sentiero dei condannati” tuttora transitabile attraverso i marginalia lasciati dalla successiva edificazione del quartiere. La chiesa di San Giorgio è sito di “Aperti per Voi” e, grazie ai volontari del TCI, è aperta al pubblico il sabato e la domenica dalle 10 alle 18.
Informazioni e prenotazioni: TCI Tel: 3664378715 - segreteria@clubtouringbrescia.it